“Sebbene la realtà aumentata non sia in grado di assemblare i mobili IKEA per te, può aiutarti a decidere quale tavolo Ypperlig o Ekedalen starebbe meglio nella tua sala da pranzo. Con la nuova app IKEA “IKEA Place”, potrai ad esempio visualizzare in anteprima oltre 2.000 mobili virtuali nelle stanze reali della loro casa.”
Ecco, il modello “try before you buy”” non è limitato ai top player del mercato ma, se coerente ed integrato con l’intera strategia di inbound marketing & sales può essere fonte di opportunità per tutti i player dei mondi del design, dell’arredamento, dell’Ho.Re.Ca.
Architetti, designer, general contractor ma anche showroom e clienti privati sono sempre più digitalizzati e hanno maturato una sempre maggiore consapevolezza di tali approcci e dimestichezza con la tecnologia.
Tra realtà aumentate e realtà virtuale, facciamo chiarezza
Realtà aumentata e realtà virtuale sono molto più di “buzzwords”.
Hai mai desiderato prendere un auricolare e incontrare il tuo cliente nella realtà virtuale invece di utilizzare strumenti come Zoom? O permettere al tuo cliente, da qualsiasi parte del mondo, di guardare e interagire da remoto con il tuo showroom? O creare un avatar di te stesso da utilizzare come vero e proprio strumenti di marketing e comunicazione per il prossimo webinar o live?
I marketer digitali si trovano ad affrontare nuove sfide e cogliere nuove opportunità. A maggior ragione oggi vista la pandemia in corso e l’accelerazione nei mutamenti dei processi di acquisto e di ricerca delle persone.
Realtà virtuale (VR), realtà aumentata (AR), realtà mista (MR), Machine Learning sono tutti termini con cui CEO, Marketer e Sales Manager saranno sempre più costretti a familiarizzare.
Ma quali sono le differenze tra loro? Cerchiamo di far chiarezza.
a) Realtà virtuale
Quando parliamo di realtà virtuale facciamo riferimento ad un ambiente completamente immersivo. A titolo di esempio lo possiamo riferire a tutte quelle situazioni in cui il tuo avatar si può incontrare con l’avatar del tuo collega o di un tuo cliente nella sala riunioni della tua azienda o all’interno di uno showroom o di un ambiente completamente ricreato. La realtà virtuale dà all’utente la sensazione di trovarsi realmente in quell’ambiente.
b) Realtà aumentata
Per realtà aumentata si fa riferimento ad una versione per l’appunto aumentata della realtà, creata grazie all’uso della tecnologia, integrando informazioni digitali ad un ambiente reale. Il tutto fruibile ad esempio tramite applicazione di AR ad esempio l’app di Ikea o sistemi ancora più potenti come Google Glasses.
c) Realtà “mista”
La realtà mista, o “spatial computing” è una miscela di mondi fisici e digitali dove l’interazione tra le persone, le tecnologie e l’ambiente è più o meno connessa. Questa nuova realtà si basa sui progressi nella visione artificiale, nella potenza di elaborazione grafica, nella tecnologia di visualizzazione e nei sistemi di input.
d) Virtual Being
Quando si sente parlare di “Virtual Being”, si fa invece riferimento ad un personaggio, non reale, con cui puoi avere una conversazione, una relazione bidirezionale.
5 modi per utilizzare la Realtà Aumentata nella tua strategia di inbound marketing
I mercati moderni sono sempre più guidati dalle esigenze e dai desideri dei consumatori. Con l’avanzare della tecnologia ed oggi la presenza della pandemia globale, quei desideri cambiano ad una velocità impressionante. Ecco che l’adozione della realtà aumentata, inteso nell’accezione più ampio del termine, è un modo per dimostrare concretamente l’essere resilienti e customer oriented.
Ecco alcune suggestioni di come poter integrare tale approccio alla propria strategia di marketing:
1. Lascia che i clienti provino prima di acquistare
Lead, prospect e clienti da sempre desiderano provare i prodotti prima ancora di acquistarli. A prescindere se tu rivolga la tua offerta al mondo degli architetti, dei designer, dei general contractor o al mondo della distribuzione, l’esperienza di acquisto garantita dall’adozione della realtà virtuale prima ancora della decisione finale, può sicuramente essere vista come fonte di opportunità per tutte quelle realtà che lavorano ad esempio su mercati internazionali.
Le applicazioni della realtà aumentata in questo senso hanno già iniziato a moltiplicarsi man mano che sempre più aziende diventano consapevoli dei vantaggi che l’AR presenta.
Basti pensare a Facebook; il social network, da sempre pioniere su tali temi, pubblicò il primo annuncio pubblicitario relativo alla realtà aumentata per consentire ai potenziali clienti di provare occhiali da sole virtuali con l’aiuto della fotocamera del proprio dispositivo.
Se è di facile intuizione intuire le potenzialità offerte da sistemi di AR in settori “nativi” come quelli della cosmesi o del fashion, anche il mondo del design e dell’Ho.Re.Ca. può sicuramente trarre vantaggi e nuovo business da tali tecnologie. Ad esempio stanno già proliferando casi studio di aziende, anche PMI, che sfruttano tali opportunità ad esempio in sostituzione alla partecipazione a fiere di settore, eventi o per sostenere progetti di internazionalizzazione. Dando la possibilità ai propri clienti di esplorare le proprie collezioni in maniera immersiva e prendere successivamente appuntamento con gli agenti di vendita.
2. Potenzia l’esperienza del cliente con il brand
La realtà aumentata offre alle aziende la possibilità di coinvolgere in maniera attiva l’utente, anche dal punto di vista della possibilità di “toccare con mano”, anche se distante, la sede aziendale o i prodotti offerti.
I clienti possono scansionare un prodotto per ottenere informazioni aggiuntive sullo stesso o su argomenti connessi. L’applicazione dell’AR in questo senso si estende a numerosi settori e mercati.
Ad esempio, la società di vendita di biglietti StubHub ha creato un’app di realtà aumentata, che ha permesso agli utenti di visualizzare una visualizzazione 3D dello stadio in cui si è giocato il Super Bowl. I fan hanno potuto visualizzare l’aspetto del campo da vari posti per scegliere il posto giusto per loro.
Starbucks si è rivolta alla realtà aumentata per digitalizzare l’esperienza di visitare uno dei loro coffee shop. Gli utenti possono scansionare gli oggetti all’interno del negozio per accedere a un tour virtuale, trasmettendo informazioni aggiuntive per integrare il sito fisico.
Nell’industria automobilistica, Hyundai e Mercedes hanno entrambe adottato applicazioni AR. Hyundai è stata la prima a creare un manuale potenziato per i conducenti e Mercedes ha portato questo concetto un ulteriore passo avanti. I proprietari di Mercedes possono accedere a una funzione chiamata “Chiedi a Mercedes”, che accoppia un assistente AI con un’interfaccia di realtà aumentata per rispondere a una serie di potenziali domande.
3. Aumenta l’efficacia dei contenuti per la brand awareness della tua azienda
La realtà aumentata può portare materiali di branding come biglietti da visita e brochure a un livello superiore aggiungendo un componente virtuale.
Gli utenti possono scansionare materiali stampati con i loro dispositivi mobili per accedere a una serie di funzioni che forniscono loro maggiori informazioni e modi per entrare in contatto con il marchio.
Ad esempio, un utente può eseguire la scansione di una brochure nel punto giusto per visualizzare un video che evidenzia alcuni aspetti delle informazioni trasmesse, apportando un elemento dinamico al testo statico sulla brochure. Lo stesso concetto può essere replicato per un catalogo o una scheda prodotto ad esempio.
Gli stessi contenuti possono essere linkati tramite punti di collegamento (o HotSpot) ad un virtual tour, innescando logiche di branding e lead generation. Grazie anche a software nativi proprio per la costruzione di tali ambienti.
In alternativa, un biglietto da visita può utilizzare AR per presentare una varietà di opzioni di contatto che consentiranno all’utente di mettersi in contatto con un solo clic, tramite e-mail, LinkedIn o telefonata. I materiali di branding potenziati dall’AR consentono ai loro creatori di iniettare elementi virtuali dinamici nel testo, aumentando il coinvolgimento.
4. Aumenta il ritorno di investimento in area marketing & sales
La realtà aumentata può anche essere utilizzata come parte integrante della strategia di marketing e sales aziendale. Velocizzando il loro allineamento (o SMarketing) per una crescita accelerata dell’intera azienda. Così come per differenziare il brand e creare un vantaggio competitivo nei confronti dei competitor.
La creazione di un’esperienza di realtà aumentata nuova, inaspettata o divertente può provocare un notevole entusiasmo per un marchio se eseguita correttamente.
L’AR è un fenomeno relativamente nuovo per la maggior parte delle persone, il che significa che un’esperienza AR ben progettata farà parlare le persone e genererà ricordi duraturi. Poiché le persone preferiscono un marchio che le mantenga felici e soddisfatte, quel tipo di visibilità può generare un ritorno di investimento molto alto.
Soprattutto se integrato all’intera strategia di inbound marketing e di inbound sales aziendale.
In un mercato competitivo come quello attuale, contraddistinto dalla libera circolazione delle informazioni e dall’evoluzione tecnologica, l’utilizzo di tattiche di realtà aumentata e virtuale può sicuramente rafforzare la brand awareness di ciascuna realtà. Innescando dinamiche di lead generation molto performanti.
5. La realtà aumentata è pronta a trasformare il cliente B2B
La realtà aumentata e quella virtuale stanno cambiando radicalmente i modelli di business di tutte quelle realtà che si rivolgono al B2B, tradizionalmente più lento rispetto a mercati orientati al B2C a sperimentare questo genere di innovazioni.
Basti pensare all’impatto che tali strumenti possono offrire alle reti vendita nel momento in cui vengono presentati materiali per presentare nuove collezioni di complementi di arredo o attrezzature per il mondo Ho.Re.Ca.
Integrati con processi di inbound sales e remote selling, le potenzialità dell’AR diventa notevole e strategico; abbandonando ormai antiche presentazioni in power point neanche tanto gradevoli esteticamente, per passare a nuove esperienze di coinvolgimenti di prospect e clienti.
Non solo. Se allarghiamo il discorso alla possibilità di allargare tali sistemi al mondo dei configuratori allora è facile intuire il grado di personalizzazione dell’esperienza utente raggiungibile per le persone. Pensa ad un architetto che può, mentre parla con il Direttore Commerciale della tua azienda, scegliere le finiture o i materiali che più lo aggradano per il suo progetto.
L’AR può creare un ponte tra le aspettative dei clienti e la soddisfazione del fornitore. Il mondo AR però non si ferma qui; abbiamo già trattato ad esempio in un precedente articolo l’impatto dei chatbot in area customer service. Dai manuali AR alla possibilità di supporto tecnico remoto tramite AR, la realtà aumentata offre la possibilità di rendere il servizio clienti più interattivo e reattivo.
L’impatto del Covid-19 sulla richiesta di tattiche e sistemi di realtà aumentata e realtà virtuale
COVID-19 ha avuto un forte impatto sulle strategie di marketing & sales in tutti i settori. Così come nella cultura del lavoro. Il lockdown di marzo ha di fatto accelerato la digitalizzazione delle persone, sempre più a loro agio nell’utilizzare le tecnologie a disposizione.
Questo si è tradotto in un aumento significativo della domanda di tecnologie e di realtà aumentata e VR. La crescente adozione di meeting virtuali, conferenze, mostre, raduni sta stimolando la domanda di soluzioni immersive.
Già da tempo ci sono interessanti ricerche e numeri che attestano come la domanda di tali tecnologie sia in aumento, così come mostrato dal grafico successivo. Un’opportunità non più trascurabile per tutte quelle realtà che vogliono dimostrare ai propri clienti il loro concetto di resilienza.
Partendo da una valutazione del mercato globale della realtà virtuale di 10,32 miliardi di dollari (2019), si stima una crescita del 21,6% dello stesso dal 2020 al 2027.
Realtà aumentata e VR: alcuni numeri
Parlando di numeri, ecco alcune statistiche che fanno riflettere
1) Si stima che la realtà virtuale generi 1,8 miliardi di dollari nei segmenti retail e marketing nel 2022. (ABI Research)
Il marketing digitale, il mondo e-commerce e il segmento retail hanno già cambiato il modo in cui molte aziende fanno affari. Il rapporto sul mercato della realtà virtuale di ABIResearch mostra che AR e VR probabilmente porteranno lo shopping e la pubblicità a un livello superiore. Poiché i clienti richiedono esperienze di acquisto più interattive, l’elenco delle aziende che utilizzano la realtà virtuale cresce ogni giorno.
Le possibilità sono quasi infinite: tour virtuali di destinazioni di vacanza, test drive di auto di lusso, test di mobili, prove di vestiti e tutti i tipi di ausili per la visualizzazione. Gli esperti sostengono che il ROI di tale attività sarà importante ed ottenuto in tempi “stretti”.
2) Più del 60% delle persone scopre le tendenze AR e VR attraverso i social media. (Perkins Coie)
Da un recente ricerca di Perkins Coie, i social media svolgono un ruolo importante nell’apprendimento di fatti e tendenze in fatto di realtà virtuale. Le pubblicazioni delle associazioni di categoria e i siti web dedicati sono la principale fonte di informazioni per il 69% degli intervistati, ma i social media si stanno rapidamente avvicinando al 64%. Questa è un’altra statistica che mostra che l’aspetto sociale della realtà virtuale è uno degli elementi chiave a cui l’industria deve prestare attenzione in futuro.
3) Il 78% degli americani ha familiarità con la tecnologia VR (Greenlight Insights).
Secondo un rapporto di Greenlight Insights, questo numero è aumentato drasticamente nel tempo, partendo da un 45% nel 2015, dimostrando che le persone stanno diventando sempre più a loro agio con la realtà virtuale.
Le statistiche sulla realtà virtuale del sondaggio mostrano che anche il 55% degli intervistati della Gen Z che afferma di avere familiarità con la realtà virtuale l’ha provata. Nella fascia di età superiore ai 55 anni, tale cifra scende al 19%. I giovani stanno chiaramente guidando la crescita del mercato VR.
4) Il 44% delle persone interessate all’acquisto di dispositivi VR ha un’età compresa tra i 18 e i 35 anni. (Yulio Technologies)
I dati demografici della realtà virtuale sono decisamente sbilanciati verso le giovani generazioni. Questo numero corrisponde a una ricerca precedente di Nielsen, che nel 2017 riportava che i millennial (di età compresa tra 18 e 34 anni) rappresentano il 44% di coloro che sono interessati all’acquisto di dispositivi VR.
Se consideriamo che l’attuale rivoluzione VR è iniziata con Oculus Rift su Kickstarter, è logico che le generazioni più giovani esperte di tecnologia siano in prima linea.
5) Quasi l’80% degli utenti di realtà virtuale cerca un maggiore coinvolgimento sociale. (Greenlight Insights)
Secondo un sondaggio Greenlight Insights su 4.217 consumatori, il 77% afferma di cercare l’interazione sociale quando utilizza i propri dispositivi VR. L’enorme popolarità dei giochi in VR è un altro fattore che contribuisce all’aumento della domanda di interazione sociale nel mondo virtuale.
6) Si stima che circa 100 milioni di consumatori utilizzeranno le tecnologie AR e VR per fare acquisti entro il 2020. (Gartner)
Se ti stavi chiedendo quante persone usano la realtà virtuale per fare acquisti, questo dovrebbe darti un’idea approssimativa. È un mercato enorme e in crescita. Le statistiche sulla realtà virtuale del sondaggio di Gartner confermano il forte legame tra lo shopping e le piattaforme di realtà alterata.
Possiamo aspettarci che i grandi rivenditori online come Amazon, Walmart e AliExpress raccolgono queste tendenze e incorporano più contenuti AR e VR nelle loro piattaforme di acquisto. Tuttavia, è una tendenza che vale la pena perseguire non solo per i mercati online. Il mondo manifatturiero non può più aspettare.
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